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Cos’è l’ansia e come si può gestire in modo efficace

2025-05-03 17:12

Guglielmo Pezzillo

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Cos’è l’ansia e come si può gestire in modo efficace

L'ansia è una reazione naturale del nostro organismo ma quando diventa eccessiva o sproporzionata può creare diversi problemi...

L’ansia è una reazione naturale del nostro organismo di fronte a situazioni percepite come complesse, incerte o potenzialmente minacciose. È un’emozione universale, che appartiene a ogni essere umano. In molte circostanze è persino utile: prepara all’azione, mantiene vigili, permette di affrontare sfide e pericoli. Ma quando diventa eccessiva, cronica o sproporzionata rispetto alle circostanze, può interferire con la qualità della vita e con il benessere psicologico.

 

Dal punto di vista biologico, l’ansia coinvolge una serie di risposte automatiche dell’organismo. Il battito cardiaco accelera, la respirazione cambia ritmo, i muscoli si tendono. Queste modifiche servono a preparare il corpo a reagire rapidamente, come se fosse in gioco la sopravvivenza. E in effetti, per gran parte della storia umana, questo sistema di allerta ha avuto una funzione fondamentale. Tuttavia, nella vita quotidiana contemporanea, gli stimoli che provocano ansia non sono quasi mai pericoli fisici reali, ma situazioni simboliche: una decisione importante da prendere, un conflitto sul lavoro, un dubbio su sé stessi, una relazione che genera insicurezza.

 

Quando la mente interpreta anche contesti neutri come se fossero minacciosi, l’ansia può prendere il sopravvento. Si attivano pensieri anticipatori negativi, scenari immaginati nei quali si teme di perdere il controllo, fallire, essere giudicati, non farcela. Si entra in un circolo in cui il corpo resta in allerta costante, e la mente fatica a distinguere ciò che è reale da ciò che è ipotetico. In alcuni casi, possono comparire sensazioni forti e improvvise, come palpitazioni, vertigini, senso di soffocamento o disorientamento. Anche se non mettono in pericolo la salute fisica, queste esperienze possono risultare molto invalidanti.

 

L’ansia non si presenta sempre allo stesso modo. In alcune persone si manifesta in modo continuo, con una tensione di fondo costante. In altre, si esprime attraverso episodi brevi ma intensi. In certi casi è legata a situazioni specifiche, mentre in altri compare in modo generalizzato, senza un motivo preciso. Cambiano anche i sintomi: c’è chi avverte solo irrequietezza mentale, chi sperimenta anche segnali fisici evidenti, e chi alterna fasi di apparente tranquillità a momenti di malessere profondo.

Comprendere questi meccanismi è un primo passo essenziale. L’ansia non è un segnale che qualcosa in noi non funziona. Al contrario, è una spia che si accende per richiamare attenzione su qualcosa. A volte quel qualcosa è un conflitto interno, altre volte una situazione esterna che non si riesce a gestire. In ogni caso, l’ansia merita di essere ascoltata, analizzata e affrontata. Non va ignorata né soffocata, ma nemmeno assecondata in modo passivo.

 

Ci sono diversi strumenti che possono aiutare a gestirla. Una strategia iniziale consiste nell’osservare con consapevolezza ciò che accade dentro di sé. Questo permette di riconoscere i segnali d’allarme prima che l’ansia aumenti troppo. Quando ci si accorge per tempo dei pensieri che alimentano l’agitazione, è più facile interrompere il circolo vizioso. Alcune persone trovano utile concentrarsi sul respiro o sui segnali del corpo, per ristabilire un contatto con il momento presente. Altre preferiscono spostare l’attenzione su qualcosa di concreto, per interrompere l’invasività dei pensieri ansiogeni.

 

Un aspetto fondamentale riguarda la relazione con l’incertezza. L’ansia spesso nasce dal bisogno di prevedere, controllare, sapere con certezza come andranno le cose. Ma la vita reale è fatta di imprevisti, cambiamenti, ambiguità. Imparare a tollerare ciò che non si può conoscere in anticipo è una capacità che si può sviluppare nel tempo. Questo non significa diventare indifferenti, ma accettare che alcune variabili non dipendono dalla propria volontà, e che cercare di forzare il controllo su tutto è una fonte continua di tensione.

 

Anche il corpo gioca un ruolo importante nella gestione dell’ansia. Quando si dedica attenzione alla propria salute fisica – dormendo in modo regolare, alimentandosi in maniera equilibrata, muovendosi ogni giorno – si stabilisce un equilibrio generale che influisce direttamente sulla stabilità emotiva. L’attività fisica, in particolare, ha effetti noti sulla regolazione dell’umore e sull’abbassamento dei livelli di attivazione. Inoltre, uno stile di vita sano aiuta a ridurre i fattori che possono amplificare l’ansia, come la stanchezza, la mancanza di energia, l’irritabilità.

 

Un altro elemento rilevante è la rete di relazioni. Avere la possibilità di parlare con qualcuno, di essere ascoltati senza giudizio, di sentirsi compresi, riduce l’isolamento che spesso accompagna l’ansia. La condivisione permette di relativizzare i problemi, di vedere nuove prospettive, di sentirsi meno soli nelle proprie emozioni. Anche quando non si ricevono soluzioni, il solo fatto di poter esprimere ciò che si prova può avere un effetto liberatorio.

 

Nei casi in cui l’ansia è persistente, intensa o ha un impatto significativo sulla vita personale, relazionale o lavorativa, può essere utile rivolgersi a un professionista della salute mentale. Il percorso non è uguale per tutti, e non esiste una formula unica. Ma l’obiettivo è sempre quello di comprendere meglio il funzionamento della propria mente, imparare strategie più efficaci per affrontare le difficoltà e recuperare una sensazione di padronanza su di sé.

 

L’ansia non è un nemico da combattere, ma un segnale che qualcosa dentro di noi ha bisogno di attenzione. È possibile imparare a conoscerla, ad ascoltarla senza paura, e a gestirla con maggiore equilibrio. Si tratta di un percorso che richiede tempo, consapevolezza e impegno, ma che può portare a una vita più serena e coerente con ciò che si è.